Sacrum Imperium

Movimento Legittimista

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COMUNICATO STAMPA


Doppiopesismo progressista: il raduno sincretista e il caso Don Pavesi


Il Vescovo Carraro al pantheon con i demoni? BRAVO!

I tradizionalisti, preti e fedeli, leali alla Chiesa Cattolica? CATTIVI!


Con ugola sincronica il quotidiano L’Arena e i gazzettieri asserviti al progressismo che distrugge la Chiesa, hanno inneggiato al raduno sincretista tenutosi ieri l’altro alla Gran Guardia, maître il Vescovo di Verona Carraro, con la cricca di ecumenisti impenitenti di cui si circonda. Poco importa se, per realizzare questo stupendo “laboratorio interreligioso per la pace nel mondo”, come scrive L’Arena, nostro Signore Gesù Cristo venga umiliato al rango dei demoni adorati dalle false religioni. Papa Pio XI nell’enciclica Mortalium animos del 1928 dichiarava che “i cattolici non possono in nessuna maniera appoggiare tentativi come questi, i quali suppongono esser tutte le religioni più o meno buone o lodevoli. […] Chi dunque tien mano a codesti tentativi e ha di queste idee, con ciò stesso, per conseguenza manifesta, si allontana dalla religione rivelata da Dio”, cioè a dire a non è più cattolico.

Chissà se queste frasi suggeriscono qualcosa all’avvocato Guarienti, intrepido difensore di Luis Marsiglia, il noto calunniatore di origine israelita che anni fa simulò una falsa aggressione della quale i cattolici tradizionalisti sarebbero stati i mandanti, un caso che fece epoca. Al Guarienti si deve infatti la luminosa idea del citato raduno interreligioso.

Orbene gli stessi organi che plaudono a tanto tradimento della Fede sono gli stessi che, in questi giorni, denigrano i tradizionalisti cattolici, rei di essere rimasti cattolici e, in particolare, Don Vilmar Pavesi, il sacerdote incaricato della celebrazione della Messa tradizionale in Santa Toscana, per mandato del Vescovo, come L’Arena stessa deve riconoscere.

Prima L’Arena ha sostenuto che Don Pavesi fosse “uno pseudoprete”; adesso il giornale, dopo un comunicato della Curia progressista di Verona a firma di Don velina Fasani, afferma che Don Vilmar è sì un prete, ma che non avrebbe il celebret, ovvero l’autorizzazione a celebrare e ad ascoltare le confessioni, confondendolo volutamente con la sua vidimazione periodica, ch’è ben altra cosa e tacendo che un sacerdote, se non impedito, va comunque sempre ammesso a celebrare. Peccato poi che chi scrive, come molti altri e come a suo tempo la stessa Curia di Verona, quel celebret abbiano potuto vederlo, fotocopiarlo e archiviarlo. Addirittura i progressisti al recioto de L’Arena, ubriachi di salmodie a bonzi, rabbini, imam e cattocomunisti, arrivano a tacciare esplicitamente Don Pavesi di essere un bugiardo.

Penserà naturalmente l’interessato a rispondere nei prossimi giorni e a tutelare il suo buon nome nelle sedi opportune. Chi scrive non può che evidenziare le conseguenze aberranti cui conduce, per ragioni carrieristiche o ideologiche, non sapremmo dire, l’opzione cattocomunista: divenire amici di tutti i nemici della Croce di nostro Signore Gesù Cristo, avallare ed esaltare qualunque tradimento della Fede. Riprovare, denigrare, affliggere in ogni modo, quanti, preti e laici, difendono la sola Chiesa di Dio. Ecco dove porta l’odio contro il Divino Sacrificio e la dottrina cattolica di sempre della Santa Chiesa. In vista del documento di liberalizzazione della Santa Messa tradizionale che la Santa Sede si accinge a emanare a breve, le grandi manovre dei progressisti sono cominciate. Benedetto XVI, da poco reduce da Verona, è avvisato.


Il Coordinatore

Maurizio-G. Ruggiero


Verona, 1° novembre 2006

Festività di Ognissanti